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Fisioterapisti e osteopati: professionisti sempre in movimento

Alcune professioni sanitarie, più di altre, sono particolarmente dinamiche. Tra queste possiamo annoverare certamente quella del fisioterapista, ma anche tutte quelle che prevedono varie tipologie di terapie manuali: dal fisiatra all’osteopata, dal chinesiologo al chiropratico e al massofisioterapista.

La peculiarità di queste professioni è, appunto, di occuparsi del benessere fisico anche tramite l’esecuzione di manipolazioni e massaggi e di aiutare il paziente ad eseguire movimenti ed esercizi specifici. Per questo motivo è cruciale per queste categorie di professionisti essere in grado di muoversi comodamente; da qui l’esigenza di scegliere abiti da lavoro appropriati.

Ma qual è la divisa più appropriata per un fisioterapista?

Camice, casacca o tuta?

Non esiste uno standard prefissato per l’abbigliamento da lavoro quando si parla di fisioterapia ma, essendo l’aspetto di un professionista una componente essenziale nello stabilire una relazione forte con il proprio paziente, è evidente che la scelta debba essere attenta e ponderata.

Il camice bianco, o comunque in generale un abbigliamento formale, può influenzare il primo impatto e la prima percezione che un paziente ha del professionista, inducendolo ad una maggiore fiducia nella professionalità e nella qualità delle cure. Questo deriva in parte da un retaggio culturale che tende ancora ad associare la figura del professionista sanitario al camice bianco, il quale trasmette una maggiore affidabilità.

È però anche vero che il camice porta con sé anche un senso di maggiore freddezza e ostilità che poco sembra adattarsi a dei professionisti che trascorrono una buona percentuale del loro tempo in stretto rapporto, anche fisico, con il paziente.

Da qui allora l’esigenza di una divisa che sia al contempo professionale, e quindi credibile, ma informale, in modo che possa mettere a proprio agio i pazienti. Inoltre, proprio per quelle professioni sanitarie che sottintendono molti movimenti (osteopati, fisioterapisti, massoterapisti, etc.) c’è la necessità di capi ergonomici e confortevoli, possibilmente realizzati con tessuti tecnicamente all’avanguardia, così che possano accompagnare bene i movimenti e resistere ad un utilizzo intensivo.

Fisioterapista con divisa no stiro esegue esercizi con un paziente

Se per le cure domiciliari è accettato un abbigliamento che sia meno simile ad una divisa medica, magari una tuta, una t-shirt o una polo, le cose cambiano quando il fisioterapista lavora in un ospedale o in un centro specializzato; qui, infatti, si predilige un’uniforme in microfibra con pantaloni e casacca, più moderna e informale del camice bianco, ma che permetta comunque ai pazienti di identificare facilmente i professionisti sanitari.
Viene scelta solitamente la manica corta, più indicata per le tecniche manuali in quanto permette maggiore libertà rispetto alla manica lunga, che potrebbe, al contrario, essere di ostacolo in alcuni dei movimenti richiesti dalla pratica delle attività sanitarie legate in particolare alla professione del fisioterapista e dell’osteopata.

Sintetico assolutamente sì, ma attenzione alla qualità!

Particolare attenzione deve essere posta nella scelta della qualità del tessuto; molte microfibre in commercio, infatti, sono di scarsa qualità e questo causa velocemente cattivi odori. Non dimentichiamo infatti che i fisioterapisti, per molti aspetti, non differiscono molto dagli atleti: sono soggetti ad un carico lavorativo continuo ed intenso, che prevede uno stress fisico importante che può portare ad una sudorazione cospicua, in particolar modo nei periodi più caldi.

Perché non cercare allora un abbigliamento in tessuto tecnologicamente avanzato, proprio come fanno gli sportivi? Anche per i fisioterapisti, d’altronde, è fondamentale scegliere una stoffa non solo morbida e resistente, ma anche leggera e traspirante, che non vada ad aumentare la sudorazione naturale e che si possa asciugare in fretta.

In ultimo, una divisa in microfibra di buona qualità ha l’importante prerogativa di essere NO stiro: dopo il lavaggio, è sufficiente stenderla e in poco tempo sarà asciutta e pronta per essere nuovamente indossata senza l’utilizzo del ferro da stiro. Inoltre può essere infilata in borsa o nello zaino per andare al lavoro senza che si sgualcisca, risultando sempre in ordine anche a fine giornata. Un plus non da poco, soprattutto per quei professionisti sanitari che lavorano in differenti sedi e devono spostarsi da uno studio all’altro, magari nel corso della stessa giornata, cambiando più divise in poche ore!

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